L’abbazia è dedicata a Sant’Agata Martire e un tempo, oltre la chiesa, vi erano una masseria e diverse case. L’edificio religioso era gestito seguendo la struttura latifondista, ossia vi era un responsabile che se ne prendeva cura, dei braccianti e altre categorie di lavoratori come fornai, fabbri e calzolai, che abitavano all’interno dell’edificio centrale. L’Abbazia di Sant’Agata martire sorge su antichi resti romani al margine nord-est del territorio serrano. I primi riferimenti storici dell’Abbazia sono datati 1328 e ne contestualizzano la nascita in relazione all’operato dei Cistercensi di Casanova. Nell’ Agosto 1567 uno sciame di galee turche attraccò alla foce del fortore. Le milizie ottomane raggiunsero il centro fortificato di Sant’Agata, saccheggiandola e dandola alle fiamme. Dell’abbazia di Sant’Agata, oggi rimangono le mura, i cortili, la statua di cartapesta che si venerava nella chiesa omonima e un quadro a olio su tela, deteriorato, raffigurante il martirio subito dalla santa siciliana.
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